sabato 16 marzo 2019

Educazione sessuale


Fin da quando ho scoperto di possedere un particolare ascendente nei confronti degli uomini mi sono sempre chiesta quale sia il modo migliore di indirizzare questo mio "potere" e sopratutto verso cosa indirizzarlo. Sebbene possa sembrare ingenua, la mia aspirazione era, ed è tutt'oggi, quella di migliorare gli uomini, di renderli più docili, più educati e sopratutto più sottomessi.
La maggior parte degli uomini è abituata a soddisfare sempre e comunque i propri bisogni, non c'è limite o moderazione nelle loro espressioni e il pudore sembra essere qualcosa di sconosciuto, specialmente per i trogloditi che continuamente si sistemano i pisellini in pubblico o quelli che non riescono a trattenersi dal guardarci con la bava alla bocca.
Partendo dalla consapevolezza della lotta impari, e forse già persa in partenza, contro la bestialità di molti uomini ho voluto procedere un passo alla volta, rieducando un uomo alla volta.
Quale metodo usare?
Dopo averne testati alcuni, il metodo che posso definire più funzionale è quello della negazione.
Rieducare gli uomini al fatto che niente gli sarà dovuto ma tutto dovrà essere guadagnato con calma e dedizione mi ha permesso di testare la devozione dei miei compagni volta per volta e di condurli docilmente ad una graduale e completa sottomissione.


Con negazione non intendo quella incoraggiata e talvolta imposta dalle diverse religioni, mi riferisco invece all'alternanza di piacere e di sofferenza che ogni uomo merita. 
Solitamente la prima fase della mia "tecnica" consiste nel percepire quali siano i desideri più reconditi dell'uomo che ho scelto (lo ammetto ho un dono di natura per riuscirci) e dopo aver fatto allusioni eleganti ma non fraintendibili al riguardo procedo con il mio programma.


La seconda fase del processo consiste nel donarmi completamente e senza alcun freno inibitorio al mio compagno, per provocargli emozioni così intense e profonde da lasciarlo completamente in balia dell'istinto; in questa fase amo stupirlo concedendogli attenzioni che più avanti dovrà faticare parecchio per ricevere! Mi dono completamente e non gli faccio mancare la sensazione che sia lui a condurre il gioco. Questa fase ha di buono che essendo la passione dell'uomo ancora viva darà tutto se stesso e con un pizzico di fortuna riuscirà ad essere un amante quantomeno decente.


La terza fase prevede un periodo di negazione costellata però da continue e seducenti provocazioni che non devono sfociare mai oltre il toccarsi (sempre da vestiti, chiaro no?). Questo indurrà l'uomo a sentirsi da un lato gratificato dalle attenzioni ma dall'altro inizierà a dover fare i conti con l'evidenza che non è lui a condurre il gioco e piano piano si farà sempre più grande e costante la frustrazione.


Nella quarta fase, dopo aver tenuto il mio compagno a bada per qualche giorno stuzzicandolo però con foto piccanti e descrizioni accurate di quello che desidererei fare con lui mentre siamo al telefono, pianifico una serata all'apparenza romantica dove mi prendo cura di ogni singolo dettaglio per fargli riprovare le emozioni vissute nella prima volta. 



La quinta fase prevede la proposta, durante la cena, di sperimentare qualcosa di diverso, qualcosa in cui lui possa abbandonarsi totalmente e lasciar condurre me. Di solito propongo di legarlo ai quattro angoli del letto e questa proposta (complice sicuramente un vestitino succinto) non viene mai rifiutata.

Nella sesta ed ultima fase procedo con quella che è una piccola ma continua tortura: dopo averlo legato ai quattro cardini del letto e averlo bendato, senza molti convenevoli inizio ad usare il suo pene per il mio unico piacere, come se fosse un oggetto, facendo particolare attenzione a fargli recepire che non voglio farlo godere: voglio godere io! Procedo poi portandolo continuamente vicino all'orgasmo per poi negarglielo costantemente, facendolo arrivare ad implorare di godere, piacere che gli concederò solo se sarà prima disposto a massaggiarmi, baciarmi e leccarmi i piedi.
 



Se tutto è andato come previsto l'uomo sarà dovuto scendere a compromessi per ottenere quello che desidera e voi avrete in mano un precedente per poter ripetere l'esperienza e condurlo gradualmente verso la direzione che preferite. Mi raccomando però, donategli una ricompensa adeguata e, perché no, spingetevi oltre i vostri limiti. 



P.S. Secondo voi, qualcuno si è mai rifiutato? Un bacio

domenica 3 marzo 2019

CFNM a CARNEVALE


Condivido con voi un simpatico e breve episodio CFNM capitato qualche anno fa durante una festa in maschera  tra amici.
Il gruppo di persone che frequentavo allora amava particolarmente il Carnevale ma non essendoci in città feste organizzate si sfruttava il compleanno di uno del gruppo (che chiamerò Guido) per riunirci in casa e fare festa.
La fidanzata di Guido, Teresa, era sempre stata la padrona di casa perfetta, accogliente, gentile e disponibile ma su di una cosa non ammetteva eccezioni: tutti dovevano indossare una maschera!
Al tempo il mio giro non era numerosissimo ma considerando gli inviti extra e la gente imbucata quella che doveva essere una festicciola tra amici divenne una baraonda caotica.
In quel periodo ricordo che frequentavo un ragazzo molto timido al quale la prospettiva di mascherarsi per la festa non piaceva neanche un po', ma le regole erano molto chiare: si entra solo mascherati!
Non volendolo mettere troppo in imbarazzo cercai una maschera che potesse farlo sentire a suo agio, per cui optai per il costume di Scream così che potesse superare l'imbarazzo non mostrandosi in viso. L'idea però non fu molto originale, alla festa infatti c'era un altro ragazzo del giro stretto con la stessa maschera!

Tra la confusione, l'alcool e la maschera condivisa da due persone non mancarono situazioni imbarazzanti, da quelle soft a quelle più eccitanti.
Tra quelle soft ricordo:
-di aver abbracciato la persona sbagliata
-di avergli preso la mano 
-di avergli portato da bere
-di essermici seduta sulle gambe (notando una reazione parecchio significativa!) 
Tutte queste situazioni finirono per diventare causa di ilarità per tutti tanto che, devo confessare, inizia a giocarci anche io! 
Quando a fine serata restammo in pochi Teresa, che si era sempre distinta per voler animare sempre gli spazi vuoti anche a costo di sembrare pesante, iniziò a provocarmi chiedendomi se fossi stata in grado di riconoscere il mio ragazzo senza fargli togliere la maschera. 
Teresa: "Secondo me se non stai attenta ti porti a casa quello sbagliato!"
Io: "Sono sicura che riuscirò a distinguerli, semmai li porto entrambi e poi scelgo il migliore!"
Tra le risate generali dei pochi rimasti alla festa, ovviamente, si finì per fare battute via via più esplicite fino a quando non venni sfidata dai proprietari di casa a trovare il mio ragazzo tra i due mascherati, se avessi sbagliato avrei dovuto sistemare la casa distrutta dai festeggiamenti. 
Il mio ragazzo di allora non penso abbia intuito subito quanto potesse essere pericolosa una situazione del genere gestita da me, quindi non si lamentò e accettò di partecipare al gioco!
Quando mi avvicinai ai due ragazzi mascherati (che si erano messi uno accanto all'altro al centro del grande salone dove c'era stata la festa) capii subito che non sarebbe stato facile distinguerli! La maschera comprendeva un lungo mantello che avvolgeva tutto il corpo, erano molto simili in quanto ad altezza e stazza e pur sforzandomi non riuscivo a sentire il profumo del mio ragazzo attraverso il costume. Più mi mostravo indecisa più aumentavano le risate degli amici, la situazione era veramente divertente e surreale anche perché Teresa continuava a ricordarmi la penitenza che avrei dovuto onorare se avessi sbagliato.
Dopo qualche reticenza iniziale rispetto il contatto fisico capii che era l'unico modo per trovare il mio "ragazzo" tra quei due quindi iniziai ad elargire generose toccate alle braccia, al petto, alla pancia...e al sedere! I due se la ridevano da matti e anche i miei amici fino a quando il mio ragazzo uscendo allo scoperto (forse annoiato dal gioco) disse:  "Ora le faccio vedere io una cosa che di sicuro riconosce"
e così facendo sollevò il mantello sbottonò i pantaloni e allargò l'elastico degli slip per invitarmi a guardare. Non volendogli dare troppa soddisfazione, dopo averlo visto, finsi di non riconoscerlo e chiesi all'altro ragazzo di farmi vedere anche il suo! Tra lo stupore generale e le risate il povero malcapitato acconsentì a farmi sbirciare ma evidentemente la situazione lo aveva intrigato particolarmente perché... era in piena erezione! 
Dopo qualche battuta sul voler seguire "l'altro" viste le dimensioni del suo coso, abbracciai il mio ragazzo togliendogli finalmente la maschera e andammo via.
In macchina poi mi confessò che l'avermi vista guardare il pene di un altro all'inizio l'aveva fatto incazzare di brutto ma poi si era ritrovato ad essere eccitato e che quindi probabilmente la cosa non gli dispiaceva affatto!

Con grande piacere inauguro oggi la sezione "CFNM italianissimo" con le foto che un amico del blog mi ha inviato qualche giorno fa: 



Mando un caro saluto all'utente sottolineando come abbia avuto davvero un'idea simpatica e divertente nel sfruttare il carnevale per mostrarsi totalmente nudo: è proprio così che gli uomini dovrebbero stare sempre, nudi e a disposizione delle donne!
Ancora complimenti per il bel corpo e del l'attrezzo di tutto rispetto!
Bacini